Chi mi ha vista?



Non tenermi

per le spalle

ferma

davanti allo specchio.

Io non mi vedo

non mi riconosco.

Mi sono cercata

ma niente

non ho ancora trovato.

Ho provato ad ascoltare

una voce

magari la mia

da seguire

ma no

non lo era

e mi sono persa

dicono.


Chi dovesse scorgermi

da qualche parte


me lo dice


per favore?


Così continuo

a scappare

lontano.


29 novembre 2011

Confessioni tardive

Quel giorno,

ti ricordi?

mi avevi chiamata

ti amo ti amo ti amo

ti soffocavi

di ti amo 

io ti dissi ti richiamo sono da amici.


Te lo ricordi?


Era calda, la sua gamba,

ancora intrecciata alla mia.

Era caldo

il suo respiro

sul mio collo

mentre soffocava una risata

per non farsi sentire.


Abbiamo

sempre parlato

la stessa lingua,

io e te.

Senza capirci

- ovviamente -

mai.



27 novembre 2011

Donne violentate

Magari

potesse il mio corpo

difendere

la mia anima

dalla violenza.


Sotto quel graffio 

 - sul braccio - che non ho 

c'è lo squarcio

del tuo ti amo non vero.


Sotto il livido violaceo

che non deturpa il mio viso

c'è la promessa menzognera

che mi  hai ripetuto

per anni.


Le mie gambe

che non hai spezzato

zoppicano

sotto il peso dell'assillo della tua strumentale gelosia.


La mia mente

dentro il cervello che non hai spappolato 

marcisce


infettata dal morso

della mia stupidità.



25 novembre 2011 (Giornata mondiale contro la violenza sulle donne)

(Un) po' (di) eresie



"Ti prendo le mani

le stringo nelle mie, non le lascerò andare".

Era marzo

erano già bugie

tue

"avevo paura di perderti...ti ho riconosciuta subito.

Ti amo e non avrai vita facile. Sono nel buio. Non so cosa sia, la luce".

Io ti maledico di benedizioni, e lasciarmi  andare

lo hai fatto

legandomi per sempre

ai nostri corpi "brutti, se lontani".

Piangevi stringendomi

"solo con te, mai prima".

Bugiardo.

"Sposami".

Bugiardo.

"Voglio un figlio"

e sei scappato ogni giorno dopo.

Sei tornato

ogni volta che ti hanno allon/tanato ;-)

gioco di troie tutte tue e nessuna

ricordi?

"dimmi che sei la mia cagna. Grida. Fammi sentire".


Ho gridato, ho divorato le mie e le tue mani, ti ho graffiato ovunque, ti ho morso labbra spalle petto schiena 


ma non credo

tu abbia sentito


o riconosciuto


nel coro a quattro voci  - soprani, contralti, bassi e tenori -


la mia.



(ma anche....:-)...anzi,soprattutto)


24 novembre 2011

Restare

Resta qui

un amore che non c'è più


resta qui

è un cuore di pietra

che pesa

e soffoca     - bisogna abituarsi, no? -


è un cuore di

pietra scolpita   - dalle tue mani sapienti, rodatissime, allenatissime -


è rimasto qui

è maceria  - roba troppo recente - 


sempre più rovina   - che il tempo passerà, prima o poi, no? -

preziosa

e storicamente ineccepibile.


Una luce

soffusa


lo illumina


di notte.



24 novembre 2011

Fisiologia



Arida

la mia gola è deserto

dissetami

tu

tu

non mi importa chi sei

prendimi

prendimi le mani

mordimi

mordimi

appena

le labbra

accarezzami

il collo

tira

tirami

i capelli

baciami.

Nasconditi al buio

accecami di passione

fisiologica

non farti vedere

baciami

forte

toccami

baciami

non farti vedere


non sei te che

voglio



ma ho troppa fame

e

troppa sete.



18 novembre 2011

Come porco sgozzato



(Grazie a Marta Larsoniana che mi ha regalato questa opera d'arte :-). Visitate il suo blog, è fantastico! http://larsoniana.blogspot.com/2011/11/man-in-padel.html)

Come porco sgozzato
ti appendo
vivo
al gancio di ferro
della cucina antica.
_

Qui, 
come da bambina,
mi apparecchio
un pranzo
da Regina.
_

Comincio
dal tuo naso, dalle
labbra (un po' gommose, strano...), le palpebre,
lesso tutto,
aggiungo scorzette di arancia
- antipasto di coppa -.

_

I primi.
I tuoi capelli
cannarozzetti cacio e pepe,
il tuo sudore
brodo caldo
corroborante...
il primo freddo, sai
va combattuto
non solo a letto
ma anche
a tavola.

_

I secondi.
Una coscia
ricca di estrogeni, la tua
prosciutto scadente ma
saporito.
Poi
uno stinco
accompagnato
dalla tua collezione mista
di patate e piselli.

_

Per dessert...

un bianco mangiare.

Appena munto.

18 novembre 2011

(Battezzo questa poeResia come mio capolavoro assoluto. Andrebbe dipinta...)


Guardare



E' quando non le trovi più

le parole

e nemmeno le vuoi

dire né ascoltare


E' quando puoi guardare

senza sussultare

quando puoi leggere

senza tremare


Quando l'acqua asciuga e scalda

e il fuoco piove appena


Quando quelle note ascoltate

insieme

una notte di settembre

- Roma ci aspettava -

con quelle tue mani che non

finivano mai

di essere le mie


quando quelle note

smettono di parlarmi


e le mie mani smettono di essere le tue

- ma per te -


solo adesso

ti guardo


e per qualche attimo



non ti conosco.


15 novembre 2011

Anima bella



Toccare
con grazia
il marmo
e mandarlo
in frantumi
come fosse
cristallo.

Accarezzare
con amore
un corpo
e ammalarlo
avvelenarlo
sfigurarlo.

Parlare
con il cuore
in mano
e vestire di
candida
menzogna
ogni 
inesistente
verità.

E' solo che non sa

di esserlo


il Diavolo.

12 novembre 2011

Orchestra

Per scrivere
devi avere
le mani libere.
Che vuol dire
vuote.

Non devi avere 
altre mani
che stringono
le tue.

Non devi avere
distrazioni.

Per scarabocchiare
poesie
ho atteso

rumore e silenzi.

Un tradimento corale.

Un conato di vomito acido
- la pelle della mia mano destra è già divorata -.

Una canzone,
un bijou da queen,
nel mio caso

cento
per centro altre

a dire "stammi vicino".

Tutte l'unica.

Tutte perdute.

Un'orchestra
muta
cieca

ad accompagnare
le performance

straordinarie

dei tanti concerti

per

trombone
solo.

12 novembre 2011