Conosco le tue mani che si chiudono come
radici intorno ai miei
seni e poi affondi - non soffoco - nella carne
dei fianchi che - respiro - mi blocchi.
Innesti di fioriture diaboliche.
Conosco come conosco i miei occhi
il tuo buio celeste, pupille e iridi che come un sole
brillano nascoste
dall'altro lato della notte.
Conosco il tuo passo quando si ferma
e torna indietro, lontano da noi
- è un mitra che mi punti addosso e una freccia che carichi -
e il colpo poi
fuoco e ferita, furia
dei baci che non smettono mai.
Conosco ogni vena delle tue gambe, il sangue
che scorre
e trema sotto il tocco delle mie mani
che salgono, tornano.
Un morso di te, una goccia di te, la sfida
- è una guerra che perdo, è una pace che vinco -
che mi inginocchia.
Adesso, quasi quanto non conosco me
conosco te.