Avevo labbra perfette
con un'anima di marmo
gelida, insensibile.
Avevo occhi che non cercavano
più occhi, più sguardi, più lampi ma
solo distanze da misurare
ostacoli da evitare.
Avevo mille storie
intrecciate nel mio passato
concluso; i giorni che avevo sbranato,
pagato con sangue, strappato dal destino
adagiato a terra.
Avevo un cuore e avevo in gola
solo no. No, cuore. No. Batti
batti ma non chiedere altro.
Non chiedermi più nulla. Basta.
Avevo mani che
no, mani, no. Ferme.
Non cercate.
Avevo fianchi assetati e
no, non muovetevi. Lasciate fare.
State fermi.
Quando sei arrivato tu
ho sentito la carne cedere
tra i denti
che stringevo e serravo
no, no
mordi
mordi le labbra
ferma le mani
strappa il cuore via
blocca tutto, muoviti, sei in tempo
scappa.
Quando sei arrivato tu
- io non so dirti come,
era già fine estate -
ogni fiore
è sbocciato,
ogni fiore. E il mio cuore.
29 ottobre 2017
(1/2 di Parole Infedeli. Puri esercizi di stile)