Stanchezza (A Cesare e a me :-)...)




Di notte

mi passa

una parte di giorno


mi passa almeno

una parte

di voglia


mi passano per la testa

pensieri che somigliano a sogni

e ricordano ore 


non passa

alle mie gambe

la fame


alle mie mani

alle braccia

alle labbra

alla lingua


fame




lavorare

lavorare

Cesare ti ricordi?

ti ricordi quanto stanca?

ti ricordi

quanto stanca

lavorare


l'amore?

28 ottobre 2011

Auguri!!!!


Impossibile non rivolgere un pensiero e un sincero augurio alle mie Poeresie/Lamentazioni, che proprio in questi giorni compiono il loro primo (in)felicissimo anno.

Come e perché nacquero è storia assolutamente privata (pubblicissima, in realtà).

Come Foglie, ogni pensiero e ogni parola sono volati via e si sono posati a caso a volte sì a volte no su questo manto elettronico.

Formalmente e stilisticamente non valgono nulla e non servono a niente.

Ad un livello molto più elevato, e cioè sociale, mi hanno impedito di UCCIDERE e, quindi, di finire al fresco.

Che dire...

meglio tacere, no? ;-)

Tanti auguri, carissime!

Mamma

Dimensioni




Le caviglie
giocano
e si arrotolano
una
intorno
all'altra

le ossa sporgenti
si lividano
e scolpiscono

la pelle si apre
come crepe
il sangue è scarso.

Polsi
sottili

mi attiri

ma è solo il mio corpo quello che stringi
quello che possiedi
con forza
quello che riempi, svuotando te.


E' solo il mio corpo.

Io


sono appena più in là.

27 ottobre 2011

Lasciala




Io non le voglio le tue carezze.
Non voglio i tuoi baci.
E non voglio dartene,
carezze né baci.

Voglio solo sole
pioggia
neve
vento
burrasca

acqua, forza, natura

pulire tutto
pulitemi il corpo
pulitemi la mente
pulitemi le mani

tagliatemi i piedi
e toglietemi gli occhi.

Lasciatemi
solo l'illusione,
la traccia
di un'ipotesi fragile:

la strada,

quella che

chissà

se porta ancora

- è lontanissimo -

dentro di me.

27 ottobre 2011

Les Règles


Sono salva
da una notte
di sonno e sogno.

Sono salva
da un giorno
di vita.

Sono salva

mi salvano
i graffi
e le unghie

le forbici
sulla pelle

gli schiaffi 
a togliermi
smorfie
e sorrisi.

Servono pose

e serve pazienza

serve attesa.


La fine
non può



non arrivare.

27 ottobre 2011

Allegra



Ho due bambine.

Una l'ho respirata a pieni polmoni
e a tratti temuta.

L'altra l'ho adorata
e poi abbandonata.

L'ho abbandonata la notte che ad un tratto
tutto ha cominciato a tremare.

Piccola, sei troppo piccola
e leggera
per essere la mia ancora

sei troppo preziosa
per rischiare amore a perdere.

Non ti ho più guardata
non ti ho più difesa
ti ho terrorizzata
con i miei occhi
vuoti
e la mia voce rabbiosa.
Gridavo.
Ricordi quanto?
Ti nascondevi.
Piangevi.

Ti avrei venduta a peso di nulla.

Ostacolo, questo mi sembravi.

Non so ancora quanto pagheremo
io e te

amore mio.

Oggi ti respiro

respiro il profumo che esce dalle tua labbra.


Come hai fatto a salvarmi,

Allegra?

22 ottobre 2011

Sognarti


Sognarti
per due notti.

Che vuoi,
vorrebbe chiederti la mia voce.

Che vuoi,
vorrebbe chiederti il mio cuor di leone.

Che vuoi,

non risponderesti, che non è il tuo tempo, questo.


Sognarti
non  è

adorarti

non è

soffrirti

non è

rimpiangerti.


Sognarti è

ir-realizzarti

ogni giorno

di più.

22 ottobre 2011

Dannazione



Guardo

e gli occhi non fanno male


li apro

vedono


apro anche le mani

e libero

le linee della vita

e dell'amore


le ho costrette troppo a lungo


libero lo sguardo

libero dal sospiro la nostalgia

libero dal mio corpo

un brivido che lo bloccava

senza più esaltazione


libero le mie parole dalla facile

menzogna

e le sporco di verità


raccolgo fango

e mi lavo la faccia

mi lavo viscere

e passato


ero un mondo anche io

eri mondo anche tu


eravamo nemici

torturati

dalla vita


una dannazione, quando ti capita.

10 ottobre 2011

Morte naturale




E' una stagione che cade,

l'autunno.

Cadono 

come foglie

i sorrisi dalle mie labbra

la luce

e la vita

dagli occhi

le carezze dalle mani

le parole dalla bocca

i pensieri dalla testa

la pelle dalla carne

la carne dalle ossa

si libera il cuore

e sguscia

- cade a terra -

dalle costole 

prigione senza più sbarre.



Muio

un tempo


muoio 

per sempre


in attesa

di una primavera estranea

ma certa.


14 Ottobre 2011

Mordere


Ottimismo mattutino


Mi sveglio
che dormo ancora

sedata,
drogata,
pronta.

Ad uccidere
la vita
che soffoca
sotto il mio peso.

Guardo queste braccia
che vesto per l'ultima volta

erano quelle che tendevo verso mia madre
in cerca di rifugio

sono quelle che ho aperto
per accogliere
le mie due bambine

sono quelle che hanno abbracciato forte
quando hanno amato.


Guardo le mie gambe e i miei piedi 

hanno camminato tanto
senza mai fare
un solo passo
avanti.


Guardo queste labbra ormai sterili e rabbiose
i miei occhi
vuoti
spenti
impazziti.


Non serve,

restare.


Non serve

avvelenare

con il mio respiro

l'aria

di questo spazio che non esiste più.

8 ottobre 2011

Non esistono addii


Sono come foglie

senza vento a mettere le ali

questi giorni

senza ore e senza controllo alcuno.


Cambia la stagione

confusa

dimentica della vecchia

della nuova.


E' cosa facile

smettere il presente

smettere l'oggi

smettere la vita.


Diventerà comunque ieri

e storia

e ricordi

e oblìo, poi.


Tu




ci sei sempre


in certi attimi.


6 ottobre 2011

L'ultima poeresia


Non dovrebbe

avere parole,

l'ultima poesia.

E' come fosse

l'ultimo respiro

l'ultimo battito

un bacio lontano

una carezza impossibile.


L'ultima poesia

chiude pietosa

palpebre e labbra.


L'ultima poeresia

intreccia le mie mani.


Sotto,

un petto e

- muto -

un cuore.

5 ottobre 2011

Vertigo


Sotto le mie mani

manca il tuo corpo

a salvarmi dal volo

dal vuoto

dall’abisso.


Vertiginano i miei occhi

sguardo in caduta libera

mancano i tuoi

a raccogliere i miei.


Vertiginano i miei passi

che mancano i tuoi, accanto.


Vertiginano le mie parole e i miei pensieri

cadono male i suoni dalla mia bocca

non li ascolti

tu non li ascolti


e non li salvi

più.

28 settembre 2011

Attese


Una mia ipotetica nonna
o chi per lei
mi raccontava
che quando l'amato andò in guerra
lo attese per anni, poi.

Alla finestra ogni giorno,
all'inizio.

Poi non più.

Poi continuò ad affacciarsi
dentro al suo cuore,


di tanto in tanto.

25 settembre 2011