Avevo da parte una carezza di fuoco


I silenzi che mi segnano 
gli occhi
di difetti
di insonnie - sei un veleno -
di sguardi da tenere nascosti.

Il silenzio delle mie mani
che portano sulla pelle
il segno e la memoria di
curve nuove e
nuove impronte
- ti ho ferito le labbra perché avevo da parte una carezza di fuoco -.

Le colpe del cuore sono infinite
- potevo dirti no subito, potevo scappare subito, potevo non lasciarmi baciare quasi subito, potevo zittirti subito, potevo non finire subito nei tuoi occhi, potevo non mandarti subito giù insieme alla mia saliva -
e infinite sono le sue ragioni
- potevo fare tesoro dei tanti passati, potevo masticarti e sputarti via, potevo riderti in faccia e restare fedele ad altre promesse, potevo buttarti giù dalla mia macchina e fuggire via -
le sue aritmie vagabonde.

Sulle mie dita il tuo sangue ha un gusto dolcissimo.

Lecco. Il tuo segreto lo proteggo con il mio.

E' di nuovo tempo
di silenzi.


1 dicembre 2019