Orchestra

Per scrivere
devi avere
le mani libere.
Che vuol dire
vuote.

Non devi avere 
altre mani
che stringono
le tue.

Non devi avere
distrazioni.

Per scarabocchiare
poesie
ho atteso

rumore e silenzi.

Un tradimento corale.

Un conato di vomito acido
- la pelle della mia mano destra è già divorata -.

Una canzone,
un bijou da queen,
nel mio caso

cento
per centro altre

a dire "stammi vicino".

Tutte l'unica.

Tutte perdute.

Un'orchestra
muta
cieca

ad accompagnare
le performance

straordinarie

dei tanti concerti

per

trombone
solo.

12 novembre 2011