E' stato lungo, l'esilio

Io ho camminato come te

ho perso passi
e preso storte, ferito ginocchia
ho avuto mani
come dopo una Croce.


Ho amato come te
come te ho socchiuso gli occhi
quando il mio cuore ha perso battiti
per ascoltare il ritmo tribale
di un altro petto appoggiato contro il mio.

Ho avuto come te pensieri assoluti
e per sempre, corde strette intorno al collo
a spezzare respiri e ho gridato
ho stretto cosce
ho pianto
ho guardato andare via e muoio, muoio
ho pensato graffiando pelle e parole
ho strappato dalla gola i tentativi di ritorni
l'abisso di una mano vuota.

Ho passato come te notti insonni
a guardare il soffitto dei miei ricordi
ho combattuto contro la tentazione di prendere
e fuggire e sbranare ancora labbra che avevo amato
e adorato e giurato
giurato io sarò tua in eterno.


Ogni mio gesto e ogni mio movimento
è storia di battaglie e guerre e
rese.


E' stato lungo l'esilio.


Chiudo gli occhi. Riconosco il calore del mio respiro
e il sapore delle mie labbra.

Tornare a casa.
Amare te è questo. Tornare a casa. Appoggiarmi alle tue ossa.
Scivolare a terra.
Tornare.

E' stato lungo, l'esilio.



5 novembre 2017

(1/2 di Parole Infedeli. Solo puro Esercizio di Stile? ;-)...La poesia è per Uno, nessuno, centomila)