Atto di dolore



Non verrai, lo so. Ti ho detto.

Non verrà. Mi sono detta.


Poi il tuo ginocchio destro

ha sfiorato il muscolo teso della mia gamba sinistra

e due delle tue dita

il mio polso.


Il mio nome sussurrato dalle tue labbra tra i miei capelli.


Ho tendini e vene che intrecciano secoli
di peccati

e pezzi di vita nostra.


Il mio braccio è forte
e la mia mano certa

mentre per tre volte

battono il mio cuore

che si pente

e si duole

perché ha peccato.

17 aprile 2012