Di umano
non ho più niente
sono cristallo opaco
di carne
sono
mura
invalicabili
e impenetrabili
le mie braccia aperte
vuote.
Solo le parole
neanche scritte
vivono
solo le parole
non hanno calligrafia
non hanno carta
non hanno odore
non hanno indirizzo
solo le parole
restano
al posto
del mio respiro
affannato
ormai
smorzato.
Sono un frutto acerbo
non più maturo
ma fracico.
(26 marzo 2011)
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